21º Gran Premio d'Italia      1951 
 


7 / 7 Domenica, 3 Settembre 1950    Gran Premio nº 7   
Pole Position
 1′58″3

 Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo


Soleggiato
Giro Veloce (1 Punto)
 2′00″0

 Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo

Autodromo Nazionale di Monza


Monza


Italia


1950 - 1954

80 Giri x 6,300 km
504,000 km

7 / 7 Domenica, 3 Settembre 1950    Gran Premio nº 7   
  Pilota   Scuderia Giri   Distacco/Ritiro Griglia Punti
Giuseppe Farina Alfa Romeo 80 2:51′17″4 8

Dorino Serafini
Alberto Ascari
Scuderia Ferrari 47
33
+1′18″6 3
3
Luigi Fagioli Alfa Romeo 80 +1′35″6 4
Louis Rosier Écurie Rosier - Talbot-Lago-Talbot 75 +5 Giri 13º 3
Philippe Étancelin Talbot-Lago-Talbot Privata 75 +5 Giri 16º 2
Emmanuel De Graffenried Enrico Platé - Maserati 72 +8 Giri 17º
Peter Whitehead Ferrari Privata 72 +8 Giri 18º
Rit David Murray Scuderia Ambrosiana - Maserati 56 Cambio 24º
Rit Cuth Harrison ERA Privata 51 Radiatore 21º
Rit Raymond Sommer Talbot-Lago-Talbot Privata 48 Cambio
Rit Guy Mairesse Talbot-Lago-Talbot Privata 42 Condotto dell'olio 11º
Rit Franco Rol Maserati Privata 39 Motore
Rit
Piero Taruffi
Juan Manuel Fangio
Alfa Romeo 25
9
Valvola
Rit Pierre Levegh Talbot-Lago-Talbot Privata 29 Cambio 20º
Rit Juan Manuel Fangio Alfa Romeo 23 Cambio 1
Rit Johnny Claes Écurie Belge - Talbot-Lago-Talbot 22 Surriscaldamento 22º
Rit Alberto Ascari Scuderia Ferrari 21 Motore
Rit Clemente Biondetti Ferrari-Jaguar Privata 17 Motore 25º
Rit Henri Louveau Écurie Rosier - Talbot-Lago-Talbot 16 Freni 14º
Rit Gianfranco Comotti Scuderia Milano - Maserati Milano-Maserati 15 Motore 26º
Rit Louis Chiron Officine Alfieri Maserati 13 Pressione dell'olio 19º
Rit Maurice Trintignant Equipe Simca-Gordini 13 Raffreddamento 12º
Rit Consalvo Sanesi Alfa Romeo 11 Motore
Rit Robert Manzon Equipe Simca-Gordini 7 Trasmissione 10º
Rit Prince Bira Enrico Platé - Maserati 1 Motore 15º
Rit Paul Pietsch Maserati Privata 0 Motore 27º
NP Felice Bonetto Scuderia Milano - Maserati Milano-Maserati - Non partito 23º
F Giovanni Bracco Scuderia Ferrari - Non partecipa al Gran Premio -
F Luigi De Filippis Maserati Privata - Non partecipa al Gran Premio -
F Reg Parnell Scuderia Ambrosiana - Maserati - Non partecipa al Gran Premio -
F Luigi Plate Enrico Platé - Talbot-Darracq-Talbot - Non partecipa al Gran Premio -
F Franco Bordoni Enrico Platé - Talbot-Darracq-Talbot - Non partecipa al Gran Premio -

7 / 7 Domenica, 3 Settembre 1950    Gran Premio nº 7   
 Podio Piloti  Podio Costruttori  Podio Motori
 
 
Dorino Serafini
Alberto Ascari

Giuseppe Farina

Luigi Fagioli

Ferrari

Alfa Romeo

Alfa Romeo

Ferrari

Alfa Romeo

Alfa Romeo
 Piloti Campione del Mondo 1º e ultimo Titolo Iridato per Giuseppe Farina
Vittoria 3a per Giuseppe Farina
Pole Position 4a per Juan Manuel Fangio
Giro Veloce 3º per Juan Manuel Fangio
Podio 1º e ultimo per Dorino Serafini
Hat Trick -
Grand Chelèm -
Gran Premi Disputati 1º per Clemente Biondetti, Consalvo Sanesi, Dorino Serafini, Franco Comotti, Guy Maresse, Henri Louveau, Pual Pietsch e Piero Taruffi
Ultimo Gran Premio Ultimo GP per Clemente Biondetti e Dorino Serafini
 Costruttori Vittoria 6a per Alfa Romeo
Doppietta -
Pole Position 6a per Alfa Romeo
Giro Veloce 6º per Alfa Romeo
Podio -
Gran Premi Disputati -
Ultimo Gran Premio -
 Motori Vittoria 6a per Alfa Romeo
Pole Position 6a per Alfa Romeo
Giro Veloce 6º per Alfa Romeo
Podio -
Gran Premi Disputati 1º per Jaguar
Ultimo Gran Premio Ultimo GP per Jaguar

7 / 7 Domenica, 3 Settembre 1950    Gran Premio nº 7   

Giuseppe Farina con i suoi meccanici e l'Alfetta 159 prima del via
Partenza del Gran Premio
Clemente Biondetti, con la sua Ferrari-Jaguar nº22, affronta la curva di Vedano seguito dal gruppo
Giuseppe Farina, neolaureatosi Campione del Mondo, sul podio

 Pre-Gara
L'attesa per la 7a, ed ultima prova, del campionato è tanta, sia per l'assegnazione dell'iride, la cui lotta è ancora aperta tra i tre alfieri dell'Alfa Romeo (Farina, Fangio e Fagioli), sia per l'incertezza riguardo la partecipazione della Ferrari. Quest'ultima si iscriverà poi all'ultimo momento con due vetture, destinate rispettivamente ad Alberto Ascari e all'ex motociclista Dorino Serafini, il quale sostituisce l'infortunato Luigi Villoresi.

La Ferrari approffitta dell'appuntamento di casa per portare al debutto la nuova 375, spinta da un motore V12 60º da 4.500 cm3 (limite massimo imposto dal regolamento per i motori aspirati) in grado di erogare, in questa sua prima versione una potenza di 330CV a 7.000 RPM.

Anche l'Alfa Romeo non vuole essere da meno e, a sua volta, porta a debutto sul tracciato brianzolo l'″Alfetta″ 159, erede naturale della 158.
La vettura ricalca grosso modo la precedente, introducendo però diverse migliorie all'impianto frenante, alla trasmissione e, soprattutto, adotta il ″ponte De Dion″. Vi è inoltre un notevole incremento delle prestazioni del motore: con i suoi 425CV a 9.600 RPM, diventa il motore 1,5 litri più potente mai costruito nella storia dell'automobolismo.
Anche nel peso si hanno migliorie: la 159, infatti, pesa solo 710 kg ottenendo così l'incredibile rapporto peso/potenza di 1,67 kg/CV contro i 2,57 kg/CV della Ferrari 375.
Nota dolente sono invece i consumi (0,580 km/l) che sono tanto esorbitanti da costringere, nella stagione successiva, al montaggio di un ulteriore serbatoio, per una capacità totale di oltre 300 litri. È più ″ecologica″ invece la Ferrari 375 con i suoi 2,5 km/l.

Sul fronte dei piloti, l'Alfa Romeo, oltre al consueto trio ″FA″, schiera anche Consalvo Sanesi e Piero Taruffi.

Peter Whitehead e Clemente Biondetti sono alla guida delle loro Ferrari 125 e 166SC motorizzata Jaguar.

La Maserati è presente anch'essa con molte vetture: le due 4 CLT/48 ufficiali di Louis Chiron e Franco Rol; le due della Scuderia Ambrosiana di Murray e Parnell; le due del team Platé con al volante Prince Bira e De Graffenried; e infine le tre vetture della Scuderia Milano con Comotti, Bonetto e Pietsch.

Per la francese Talbot-Lago sono in pista Étancelin, Rosier, Sommer, Levegh, Mairesse, Louveau e Claes.
Completano la griglia le due Simca-Gordini T15 di Manzon e Trintignant e l'ERA di Harrison.


 Qualifiche
Potenza, leggerezza ed affidabilità giocano molto a favore dell'Alfa Romeo tuttavia, durante le prove libere, la Ferrari si dimostra molto valida tant'è che, nonostante le condizioni climatiche avverse, Ascari riesce ad abbassare il record sul giro di ben 3 decimi ad una media di 190 km/h. I minori consumi inoltre garantiscono alla Ferrari una sosta in meno ai box.

Le qualifiche sono però dominate, ancora una volta, dall'Alfa Romeo, con Fangio in pole position, seguito da Ascari, Farina, Sanesi, Fagioli, Serafini e Taruffi.
Le prime due file sono quindi tutte italiane, ad eccezione dell'8º posto che è del francese Sommer su Talbot-Lago.


 Cronaca di Gara
In seguito alla decisione di Felice Bonetto di non gareggiare, i piloti al via sono 26.

Fangio è avvantaggiato dalla pole position nella corsa al titolo di Campione del Mondo ma, al via è Farina a scattare al comando mettendosi alle spalle l'argentino, Sanesi e Ascari. Il pilota di Balcarce, nelle sue memorie, accuserà l'Alfa Romeo di aver favorito il torinese, potenziando segretamente la sua vettura.
Ascari appare inizialmente in difficoltà ma recupera in fretta e, già nel corso del primo giro recupera terreno sino alla 2a piazza.

Dopo pochi giri la classifica è: Farina in testa seguito da Ascari, Fangio, Sanesi, Taruffi, Fagioli, Serafini e Sommer.

La coppia di testa, giro dopo giro, continua ad aumentare il proprio margine sugli avversari e, alla 7a tornata, Fangio stabilisce il giro più veloce ai 188,372 km/h di media mentre Manzon è costretto al ritiro per un problema alla trasmissione della sua Simca-Gordini.
Al 12º giro è il motore a tradire Sanesi costringendolo al ritiro, come era già successo nei primi chilometri alle Maserati di Pietsch e Bira.

Al 14º giro, Ascari, mette in mostra tutto il potenziale della sua nuova 375, attaccando Farina e riuscendolo a superare nel giro successivo tra l'entusiasmo della folla.
Tuttavia la gioia non dura a lungo, infatti nella 16a tornata, Farina riconquista subito la testa della corsa. La battaglia infuria fino al 21º giro quando, la rottura di una valvola, costringe Ascari a fermarsi lungo la pista. Da questo momento nessuno riuscirà più a mettersi alle spalle il torinese.

Nel frattempo si sono moltiplicati i ritiri: Trintignant e Chiron al 13º giro, Comotti al 15º e Biondetti al 17º. Al 24º giro si unisce a loro anche Fangio, allora 3º, per la rottura del cambio; tuttavia torna in pista al volante dell'Alfa Romeo di Taruffi e, nonostante questa manovra sia pienamente concessa dal regolamento, il pubblico disapprova e fischia copiosamente l'argentino.
Dopo soli due giri, Fangio riesce a conquistarsi la 2a posizione dietro a Farina e davanti a Fagioli, Serafini, Sommer, Étancelin e il resto del gruppo.

Terminato il primo rifornimento per tutti i piloti Alfa Romeo, Farina mantiene ancora il comando con oltre 1 minuto di vantaggio su Fagioli e Serafini. Al 34º giro, il guasto ad una valvola costringe Fangio ad un secondo e definitivo ritiro, segnando così la svolta della gara e infrangendo le sue speranze per il titolo iridato.

Alcuni giri dopo (47º) anche Serafini, in quel momento 4º alle spalle di Fagioli, si ferma ai box e, dopo la sostituzione delle gomme, cede il volante ad Ascari - ritiratosi precedentemente - ma, in questo caso, il pubblico acclama il pilota milanese.
A questo punto la classifica è la seguente: Farina, Fagioli (+2′15″), Ascari (+2′39″) poi Sommer, Étancelin e Rosier su Talbot-Lago-Talbot.

Nel corso del 48º giro Sommer si ritira per un guasto al cambio mentre Ascari effettua una veloce sosta ai box per un controllo agli pneumatici posteriori per poi ripartire senza sostituirli. Nel frattempo, Farina, riceve istruzione di preservare la meccanica della sua vettura, pertanto rallenta fino a ridurre, nel 50º giro, il suo vantaggio su Fagioli ad 1′30″ seguito da Ascari a 3 secondi.
Nel giro successivo Fagioli si ferma per il secondo rifornimento e ciò permette ad Ascari di risalire in seconda posizione e mettersi all'inseguimento di Farina. Dal canto suo, il torinese, sa come gestire al meglio il suo vantaggio e nonostante le forzature del milanese, non verrà mai realmente impensierito.

Alle loro spalle, Fagioli non riesce a recuperare terreno sulla Ferrari mentre Rosier (Talbot-Lago), al 58º supera il connazionale Étancelin, i cui freni cominciano a dare segni di affaticamento, piazzandosi così in 4a posizione.

Farina vince la gara davanti al tandem Ascari-Serafini (+1′18″6) e su Fagioli (+1′35″6). A seguire: Rosier (Talbot-Lago), Étancelin (Talbot-Lago), De Graffenried (Maserati) e Whitehead (Ferrari).
Giuseppe Farina vince quindi il primo mondiale di Formula 1 con 30 punti davanti a Fangio (26,5) e Fagioli (24), mentre il francese Louis Rosier è 4º.
Per l'Alfa Romeo, è una stagione trionfale: escludendo infatti la 500 Miglia; vittoria, pole position e giro più veloce sono appannaggio della scuderia milanese in tutti gli appuntamenti del campionato! E, come se non bastasse, i suoi alfieri conquistano le prime 3 posizioni della classifica mondiale!

Neparius