11e Grand Prix Automobile de Monaco      1955 
 


2 / 7 Domenica, 21 Maggio 1950    Gran Premio nº 2   
Pole Position
 1′50″2

 Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo


Soleggiato
Giro Veloce (1 Punto)
 1′51″0

 Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo

Circuit de Monaco


Monte-Carlo


Monaco


1950 - 1962

100 Giri x 3,180 km
318,000 km

2 / 7 Domenica, 21 Maggio 1950    Gran Premio nº 2   
  Pilota   Scuderia Giri   Distacco/Ritiro Griglia Punti
Juan Manuel Fangio Alfa Romeo 100 3:13′18″7 9
Alberto Ascari Scuderia Ferrari 99 +1 Giro 6
Louis Chiron Officine Alfieri Maserati 98 +2 Giri 4
Raymond Sommer Scuderia Ferrari 97 +3 Giri 3
Prince Bira Enrico Platé - Maserati 95 +5 Giri 15º 2
Bob Gerard ERA Privata 94 +6 Giri 16º
Johnny Claes Écurie Belge - Talbot-Lago-Talbot 94 +6 Giri 19º
Rit Luigi Villoresi Scuderia Ferrari 63 Trasmissione
Rit Philippe Étancelin Talbot-Lago-Talbot Privata 38 Perdita d'olio
Rit José Froilán González Scuderia Achille Varzi - Maserati 1 Incendio
Rit Giuseppe Farina Alfa Romeo 0 Incidente
Rit Luigi Fagioli Alfa Romeo 0 Incidente
Rit Louis Rosier Écurie Rosier - Talbot-Lago-Talbot 0 Incidente 10º
Rit Robert Manzon Equipe Simca-Gordini 0 Incidente 11º
Rit Emmanuel De Graffenried Enrico Platé - Maserati 0 Incidente 12º
Rit Maurice Trintignant Equipe Simca-Gordini 0 Incidente 13º
Rit Cuth Harrison ERA Privata 0 Incidente 14º
Rit Franco Rol Officine Alfieri Maserati 0 Incidente 17º
Rit Harry Schell Horschell Racing Corporation - Cooper-JAP 0 Incidente 20º
NP Peter Whitehead Scuderia Ferrari - Motore 21º
NP Alfredo Pián Scuderia Achille Varzi - Maserati - Incidente durante le prove 18º
F Charles Pozzi Écurie Rosier - Talbot-Lago-Talbot - Non partecipa al Gran Premio -
F Yves Giraud-Cabantous Automobiles Talbot-Darracq - Talbot-Lago-Talbot - Non partecipa al Gran Premio -
F Pierre Levegh Talbot-Lago-Talbot Privata - Non partecipa al Gran Premio -
F Clemente Biondetti Scuderia Milano - Maserati-Milano-Maserati - Vettura non disponibile -
F André Simon Equipe Simca-Gordini - Iscrizione annullata -

2 / 7 Domenica, 21 Maggio 1950    Gran Premio nº 2   
 Podio Piloti  Podio Costruttori  Podio Motori

Alberto Ascari

Juan Manuel Fangio

Louis Chiron

Ferrari

Alfa Romeo

Maserati

Ferrari

Alfa Romeo

Maserati
 Piloti Vittoria 1a per Juan Manuel Fangio
Pole Position 1a per Juan Manuel Fangio
Giro Veloce 1º per Juan Manuel Fangio
Podio 1º per Alberto Ascari e Juan Manuel Fangio
1º e ultimo per Louis Chiron
Hat Trick 1º per Juan Manuel Fangio
Grand Chelèm 1º per Juan Manuel Fangio
Gran Premi Disputati 1º per Alberto Ascari, Franco Rol, Harry Schell, José Froilán González, Maurice Trintignant, Peter Whitehead, Robert Manzon e Raymond Sommer
Ultimo Gran Premio -
 Costruttori Vittoria 2a per Alfa Romeo
Doppietta -
Pole Position 2a per Alfa Romeo
Giro Veloce 2º per Alfa Romeo
Podio 1º per Ferrari e Maserati
Gran Premi Disputati 1º per Cooper, Ferrari e Simca
Ultimo Gran Premio -
 Motori Vittoria 2a per Alfa Romeo
Pole Position 2a per Alfa Romeo
Giro Veloce 2º per Alfa Romeo
Podio 1º per Ferrari e Maserati
Gran Premi Disputati 1º per Ferrari, Gordini e JAP
Ultimo Gran Premio Ultimo GP per JAP

2 / 7 Domenica, 21 Maggio 1950    Gran Premio nº 2   

Juan Manuel Fangio ai box sull'Alfa Romeo 158
Alberto Ascari sulla Ferrari 125
Incidente alla curva del tabaccaio causato da un'onda improvvisa nel porto
Juan Manuel Fangio sul podio

 Pre-Gara
Una sola settimana dopo il Gran Premio di Silverstone ecco il Gran Premio di Monaco, la seconda gara del mondiale di Formula 1.

Oltre alle scuderie già viste nel primo circuito, fa il suo debutto nella massima competizione la Scuderia Ferrari che, per l'occasione, schiera tre piloti: gli italiani Alberto Ascari (figlio di Antonio) e Luigi Villoresi e il francese Raymond Sommer.
Questa si presenta nella competizione con una 125F1, la prima vettura realizzata dal Drake.

L'Alfa Romeo schiera ancora le 3 vetture della prima competizione con Farina, Fangio e Fagioli; Talbot-Lago è rappresentata dai ″privatisti″ fra cui il belga Johnny Claes.

Debutta anche la Simca-Gordini con Robert Manzon e Maurice Trintignant, equipaggiata con gli pneumatici della casa belga Englebert anch'essa al debutto per tentare di contrastare il predominio di Pirelli e Dunlop.

La Maserati mette in pista diverse vetture suddivise in vari team: la scuderia di Achille Varzi con due promettenti piloti argentini, José Froilán González e Alfredo Pián, proveniente anche lui come Fangio dalle gare sudamericane di Formula Libre;
Officine Alfieri Maserati con il monegasco Louis Chiron e Franco Rol; la Scuderia Milano con Clemente Biondetti ed infine Enrico Platé ancora con i suoi nobili.

La britannica ERA schiera invece privatisti Bob Gerard e Cuth Harrison. La scuderia Rosier con Louis Rosier e Charles Pozzi invece non parte.

Suscita inoltre grande novità e curiosità la presenza, per la prima volta in F1, di un pilota statunitense: Harry Schell. È l'alfiere della privata Horschell Racing Corporation e gareggia con una monoposto dal motore posteriore.


 Qualifiche
Dopo le qualifiche del giovedì e del sabato dove Charles Pozzi, Yves Giraud-Cabantous, Pierre Levegh e Clemente Biondetti non partono, la griglia di partenza subisce un grave colpo dovuto all'incidente dell'argentino Alfredo Pián il quale, a causa di una chiazza d'olio, va a sbattere contro la tribuna con la sua Maserati fratturandosi una caviglia, e non prenderà più parte a una gara di Formula 1.

Le posizioni vengono stabilizzate ai cinque migliori tempi ottenuti nella prima sessione di prove: dalla sesta in avanti i tempi della seconda sessione.
Questo penalizzerà soprattutto Luigi Villoresi che, pur avendo ottenuto il secondo tempo assoluto, partirà dalla terza fila in sesta posizione.

La pole position va a Juan Manuel Fangio in 1′51″0.


 Cronaca di Gara
Alla partenza della gara Fangio prende il controllo e non sarà mai più ripreso durante tutta la competizione; seguono Farina, Fagioli e González. Alla curva del tabaccaio Farina — in seconda posizione — perde il controllo della sua monoposto e va a sbattere contro il muro che lo rimbalza contro le balaustre della pista, Fagioli cerca di sorpassare Farina ma con il posteriore della sua Alfa Romeo tocca quello del rivale; la Maserati di González si trova davanti i due piloti che lo ostacolano e non ha altra scelta che spingere le due monoposto e proseguire la gara nonostante il danneggiamento nello scontro.

Intanto, alla curva del Tabaccaio, nove monoposto vengono coinvolte in un tamponamento unico causato da un'improvvisa onda — proveniente dal porto di Monte-Carlo — la quale fa perdere il controllo ai piloti.
Nel frattempo la monoposto danneggiata di González prende fuoco un giro dopo, lui in poco tempo riesce a uscirne anche se con delle ustioni e diventa il decimo ritirato.

Fangio continua la sua gara in solitaria davanti a Ascari, Chiron e Sommer e riesce a evitare l’assembramento di vetture alla curva del Tabaccaio; Villoresi — ritardato dall'incidente — inizia un'importante rimonta: ottavo al 3º giro, settimo al 4º, sesto al 6º, quinto al 7º, quarto al 10º, terzo al 12º e secondo al 31º dopo aver eguagliato il record del giro di Fangio!

Inizia così una lotta per la posizione con Ascari che dura fino al 63º giro quando Villoresi si deve ritirare per la rottura del ponte posteriore.

Dopo il 25º giro Fangio ha doppiato tutti i piloti rimanenti in gara (tranne Ascari e Villoresi) e stabilito il record di velocità di 103 km/h e al 50º giro la classifica è la seguente: Fangio-Villoresi-Ascari-Chiron-Sommer-Bira-Gerard-Claes.

Fangio vince la gara con più di un giro di vantaggio sugli avversari e riesce a conquistare la sua prima vittoria in Formula 1, raggiunge Farina in testa alla classifica con 9 punti e ottiene il primo ″Grand Chelèm″ della storia: pole position, giro veloce e vittoria della gara condotta sempre in testa.

Con la media oraria di 98,7 km/h, è il Gran Premio più lento di sempre.

La Ferrari 125 non si è dimostrata all'altezza delle Alfa Romeo ed Enzo Ferrari comincia già a pensare ad una vettura tutta nuova, con motore aspirato.

BlackCat