37e Grand Prix de l'Automobile Club de France      1951 
 


6 / 7 Domenica, 2 Luglio 1950    Gran Premio nº 6   
Pole Position
 2′30″6

 Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo


Soleggiato
Giro Veloce (1 Punto)
 2′35″6

 Juan Manuel Fangio   Alfa Romeo

Circuit de Reims


Gueux


Francia


1950 - 1951

64 Giri x 7,816 km
500,224 km

6 / 7 Domenica, 2 Luglio 1950    Gran Premio nº 6   
  Pilota   Scuderia Giri   Distacco/Ritiro Griglia Punti
Juan Manuel Fangio Alfa Romeo 64 2:57′52″8 9
Luigi Fagioli Alfa Romeo 64 +25″700 6
Peter Whitehead Ferrari Privata 61 +3 Giri 18º 4
Robert Manzon Equipe Simca-Gordini 61 +3 Giri 12º 3

Philippe Étancelin
Eugène Chaboud
Talbot-Lago-Talbot Privata 30
29
+5 Giri 1
1

Charles Pozzi
Louis Rosier
Talbot-Lago-Talbot Privata 28
28
+8 Giri 14º
Giuseppe Farina Alfa Romeo 55 Pompa della benzina
Yves Giraud-Cabantous Automobiles Talbot-Darracq - Talbot-Lago-Talbot 52 +12 Giri
Rit Pierre Levegh Talbot-Lago-Talbot Privata 37 Motore
Rit Felice Bonetto Scuderia Milano - Maserati Milano-Maserati 15 Motore 17º
Rit Johnny Claes Écurie Belge - Talbot-Lago-Talbot 12 Surriscaldamento 16º
Rit Louis Rosier Écurie Rosier - Talbot-Lago-Talbot 11 Surriscaldamento
Rit Reg Parnell Scuderia Ambrosiana - Maserati 10 Motore 10º
Rit Franco Rol Maserati Privata 7 Motore
Rit Louis Chiron Officine Alfieri Maserati 7 Motore 13º
Rit David Hampshire Scuderia Ambrosiana - Maserati 6 Motore 11º
Rit Raymond Sommer Automobiles Talbot-Darracq - Talbot-Lago-Talbot 5 Motore 15º
Rit José Froilán González Scuderia Achille Varzi - Maserati 4 Motore
F Luigi Villoresi Scuderia Ferrari - Troppo lento -
F Alberto Ascari Scuderia Ferrari - Troppo lento -
F Franco Comotti Scuderia Achille Varzi - Maserati - Non partecipa al Gran Premio -

6 / 7 Domenica, 2 Luglio 1950    Gran Premio nº 6   
 Podio Piloti  Podio Costruttori  Podio Motori

Luigi Fagioli

Juan Manuel Fangio

Peter Whitehead

Alfa Romeo

Alfa Romeo

Ferrari

Alfa Romeo

Alfa Romeo

Ferrari
 Piloti Vittoria 3a per Juan Manuel Fangio
Pole Position 3a per Juan Manuel Fangio
Giro Veloce 2º per Juan Manuel Fangio
Podio 1º e ultimo per Peter Whitehead
Hat Trick 2º per Juan Manuel Fangio
Grand Chelèm -
Gran Premi Disputati 1º per Charles Pozzi e Peter Whitehead
Ultimo Gran Premio Ultimo GP per Charles Pozzi
 Costruttori Vittoria 5a per Alfa Romeo
Doppietta 4a e ultima per Alfa Romeo
Pole Position 5a per Alfa Romeo
Giro Veloce 5º per Alfa Romeo
Podio 10º per Alfa Romeo
Gran Premi Disputati -
Ultimo Gran Premio -
 Motori Vittoria 5a per Alfa Romeo
Pole Position 5a per Alfa Romeo
Giro Veloce 5º per Alfa Romeo
Podio 10º per Alfa Romeo
Gran Premi Disputati -
Ultimo Gran Premio -

6 / 7 Domenica, 2 Luglio 1950    Gran Premio nº 6   

Le Talbot-Lago T26C nel paddock
Partenza del Gran Premio
Peter Whitehead al volante della Ferrari 125
Il vincitore Juan Manuel Fangio taglia il traguardo

 Pre-Gara
La 6a prova del Campionato di Formula 1 si apre sul circuito rapido di Reims-Gueux, in Francia, dove si disputa anche il 37º Gran Premio dell'ACF.
I piloti devono effettuare 64 giri su una distanza di 500,224 km.

La scuderia Alfa Romeo schiera il consolidato trio, mentre per la Ferrari prenderà parte solo l'inglese Peter Whitehead poiché il team ha preferito concentrarsi sulla messa a punto delle nuove monoposto abbandonando la 275F1 risultata troppo lenta.

La Maserati è con il veterano Chiron e Franco Rol, la Scuderia Ambrosiana con Parnell e Hampshire, la scuderia Achille Varzi con González e la scuderia Milano con Felice Bonetto.

La Francia è rappresentata dalla Talbot-Lago le cui vetture sono guidate da Étanceline, Rosier, Sommer e Giraud-Cabantous.

Levegh e Pozzi sono invece al volante delle vetture di loro proprietà mentre Claes sulla Talbot-Lago della Écurie Belge.
Il marsigliese Manzon, infine, è al volante dell'unica Simca-Gordini.


 Qualifiche
Il bel tempo e il caldo segnano sia le qualifiche che la gara; Fangio realizza il miglior tempo in (2′30″6) davanti ai compagni di squadra Farina e Fagioli.

Nella seconda fila troviamo le Talbot-Lago di Étanceline e Giraud-Cabantous mentre nella fila subito dietro troviamo Sommer e le Maserati di Rol e González.

In ultima posizione si qualifica Whitehead sulla Ferrari di sua proprietà e Chabaud - classificato in ultima fila - dichiara forfait all'ultimo momento per poi condividere, in gara, la vettura con Étanceline.


 Cronaca di Gara
Sin dal via è Farina a portarsi in testa davanti a Fangio, Fagioli, Bonetto, Rosier ed Étanceline.
Il continuo aumentare del caldo porta ad un inevitabile innalzarsi delle temperature dei motori, con conseguenti problemi meccanici e in particolare alle nuove Talbot-Lago (più leggere e più rapide) le quali mancano di messa a punto, portando così i motori a scaldarsi eccessivamente tanto che Sommer, Rosier e Giraud-Cabantous si vedranno costretti ad una sosta per rabboccare l'acqua dei radiatori.

Il primo ad abbandonare - al 4º giro - è González, in seguito alla rottura di un pistone; il motore di Sommer, surriscaldato, lo costringe al ritiro al 5º giro.
Al 6º è invece il turno di Hampshire con un guasto al motore, stessa sorte per Chiron e Rol al 7º giro e Parnell al 10º.
Il caldo pone fine anche alla gara di Rosier e Claes rispettivamente all'11º e 12º giro per surriscaldamento del motore, seguiti al 15º giro da Bonetto tradito da un pistone.

A solo un quarto di gara, risultano dunque ancora in corsa solo la metà dei concorrenti al via.
Intanto in testa rimane Farina seguito dai compagni di scuderia, seguono poi Étanceline, Whitehead e Manzon la cui, seppur piccola, Simca-Gordini riesce a tener testa alla calura.

Solo un giro più tardi, Farina effettua una sosta ai box molto lunga per riparare un problema al sistema di alimentazione e, quando riparte, si ritrova in 7a posizione con diversi giri di ritardo.
Da quel momento Fangio prende la testa e nessuno riuscirà più ad impensierirlo se non solo durante un rifornimento tra il 21º e 22º giro.
Alla 30a tornata Étancelin, che ha guadagnato il 3º posto, si deve fermare a causa di una fuoriuscita d'olio che gli procura una bruciatura alla gamba. Viene sostituito da Chaboud, il quale non aveva preso il via, ma si ritrova nella stessa situazione sul finire della corsa.

A metà corsa (32º giro), Fangio è in testa davanti a Fagioli (+2″9), Whitehead (+5′04″1), Farina (+5′45″6), poi seguono Manzon, Levegh, Rosier (che gareggia con la Talbot-Lago ceduta dal suo compagno Pozzi), Chaboud e Giraud-Cabantous.

Al 37º giro Levegh abbandona per un guasto al motore; la gara prosegue pressoché invariata fino al 52º giro quando Fangio fissa il record sul giro in 2′35″6, mentre Farina, che cerca di recuperare terreno, ha nuovamente problemi di alimentazione ed è costretto al ritiro. Viene comunque classificato 7º (con 9 giri di ritardo) per aver compiuto i 45 giri minimi richiesti dal regolamento, davanti alla Talbot-Lago di Giraud-Cabantous che termina con 12 giri di ritardo.

Fangio vince davanti a Fagioli, Whitehead e Manzon (+3 giri), la coppia Étancelin - Chaboud (+5 giri) e il duo Pozzi - Rosier (+8 giri).
Fangio conquista il suo secondo ″hat trick″ con vittoria, pole position e giro veloce segnando dunque 9 punti e ritrovandosi in testa alla classifica con 26 punti davanti a Fagioli (24) e Farina (22).
Sarà dunque a Monza che si giocheranno tutto i tre alfieri dell'Alfa Romeo per laurearsi campioni del mondo.

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